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Le pagine pubblicate su Internet sono scritte in un linguaggio che utilizza dei contrassegni per la creazione di ipertesti, detto
Hyper Text Markup Language
Questo potente mezzo di comunicazione consente di visualizzare i contenuti delle pagine nella veste grafica preferita e permette l'introduzione di elementi multimediali (suoni, immagini, filmati...) nonché la consultazione di documenti in modo non sequenziale.
Anche se si possono fare ottime pagine Web senza conoscere neppure l'esistenza di HTML, chi vuole aggiungere un tocco personale a una pagina o vuole far funzionare il suo codice per ogni browser, deve affrontare assolutamente questo linguaggio che, oltretutto, è del tutto libero e gratuito.
L'ipertesto, termine coniato da Theodor H. Nelson negli anni '60, è un testo organizzato in modo che ne sia possibile la lettura non sequenziale. Ciascun lettore può scegliere un suo percorso, in base alle proprie esigenze, semplicemente seguendo i collegamenti che gli interessano.
Dunque l'ipertesto è composto di blocchi di testo (unità di lettura o lexía, secondo la definizione di Roland Barthes) e dei link che li collegano.
Solitamente un ipertesto collega anche informazioni verbali e non verbali, come immagini, suoni, mappe, video etc., e in questo senso si dovrebbe parlare più correttamente di ipermedia, combinazione di ipertesto e multimedia.
Linguaggio strutturato che permette di comunicare le informazioni attraverso la marcatura di porzioni di testo in modo che gli appositi programmi di navigazione ( browser) possano distinguere le varie parti di un documento e visualizzarle nel modo desiderato.
Trae la sua origine dalle convenzioni tipografiche dove, per l'appunto, si marcavano le parti di testo da segnalare al compositore.
Visto che un documento scritto in HTML contiene sia il testo, sia il codice necessario a determinarne l'aspetto finale in tutti i suoi contenuti, compresi collegamenti, immagini e così via, si usa la seguente convenzione:
si marcano gli elementi che caratterizzano la struttura del documento, mentre il testo viene scritto normalmente.
Ad esempio, per indicare che la prossima frase deve essere inserita in un nuovo paragrafo, si scrive <p>, cioè si fa uso di un tag; questo consiste delle seguenti parti:
< parentesi angolare di apertura;Quando il paragrafo è terminato si ricorre al tag finale </p>. Il carattere p è preceduto, in questo caso, dalla barra obliqua (slash).
p carattere che indica il paragrafo; (paragraph);
> parentesi angolare che indica la chiusura del tag.
La frase viene racchiusa fra i due tag, iniziale e finale, ovvero di apertura e di chiusura.
Tutto ciò che sia scritto fra i tag iniziale e finale prende il nome di elemento HTML.
Elemento | <p> CIAO A TUTTI </p> | |
---|---|---|
Tag iniziale | Contenuto | Tag finale |
<p> | CIAO A TUTTI | </p> |
Apre un paragrafo. | Chiude il paragrafo. |
CIAO A TUTTI
con le consuete spaziature.
Vogliamo che la scritta CIAO A TUTTI sia di colore verde.
Scriveremo le istruzioni necessarie all'interno del tag <p>, ed esattamente:
<p style = "color:green"> CIAO A TUTTI </p>In questo caso si aggiunge al paragrafo l'attributo style specificandone la proprietà color: viene creato un paragrafo in cui la scritta è di colore verde.
CIAO A TUTTI
Non tutti gli elementi, come vedremo, necessitanto di tag di chiusura.
Gli elementi HTML cioè link, immagini, stili etc. non sono molto utili da soli ma, a seconda di come sono organizzati, danno vita alle migliaia di pagine diverse in cui ci imbattiamo.
Ecco dunque che il primo passo da fare è di dare un primo sguardo alla struttura di una semplice pagina HTML: incontreremo alcuni basilari elementi e vedremo come possono disporsi.
La guida che stai leggendo.
Strutture fondamentali di controllo, oggetti, programmi ed applicativi matematici creati con javascript.
Disegnare grafici, scrivere testo, manipolare immagini, creare animazioni... generalmente con l'aiuto di javascript.
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